Quanto è importante oggi parlare di digitalizzazione logistica portuale?
Nel sistema logistico di un Paese, i porti ricoprono da sempre un ruolo strategico per lo sviluppo e la competitività.
Tuttavia, nonostante la posizione geografica e il grande numero di scali portuali, oggi l’Italia deve ancora superare criticità se vuole rimanere competitiva a livello europeo. Per farlo, può approfittare dell’investimento “Digitalizzazione della catena logistica” (previsto dal PNRR).
In questo articolo vedremo più da vicino quali sono le sfide della logistica portuale e quali sono, per il nostro Paese, le opportunità da cogliere per superarle.
Logistica portuale in Italia: una panoramica
A partire dal 1990, a livello globale abbiamo assistito a un progressivo aumento del volume di trasporto del commercio marittimo. Soltanto nel 2021, si sono contati 11 miliardi di tonnellate caricate.
Un altro dato interessante sono le rotte commerciali che hanno mostrato più flussi di merci containerizzate in questi ultimi anni:
- rotta commerciale del Pacifico (28,2 TEU);
- rotta Asia-Europa-Asia (24,2 TEU);
- rotta transatlantica (8,5 TEU).
Come punto centrale delle reti marittime trans-mediterranee, l’Italia ha grandi potenzialità per diventare uno dei centri più importanti. Non è un caso che, in termini di container caricati e scaricati a livello europeo, si trovi in 5^ posizione, dopo Spagna, Germania, Olanda e Belgio (dati del 2021).
Tuttavia, sono ancora tante le sfide a cui far fronte, complici le nuove rotte continentali e la forte competizione internazionale nel Nord Europa e nel Mediterraneo.
Ecco alcune delle sfide più importanti:
- devono essere risolti i problemi di interconnessione;
- superare le inefficienze negli scali portuali;
- superare le carenze relative alle dotazioni infrastrutturali;
- migliorare la capacità intermodale negli interporti e nelle aree portuali.
Digitalizzazione logistica portuale: il ruolo del PNRR
Una grande opportunità proviene dal PNRR e dai finanziamenti messi a disposizione. Gli obiettivi sono molteplici:
- fornire energia pulita e navi green;
- migliorare l’accessibilità dei porti;
- realizzare l’elettrificazione delle banchine.
La Missione n. 3, “Infrastrutture per la Mobilità sostenibile”, conta su circa 23,8 miliardi di euro. La volontà sottostante a questo tipo di previsione è quella di dare vita, entro il 2026, a un sistema infrastrutturale sostenibile, digitalizzato e moderno, in linea con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con il Green Deal europeo.
Il focus principale del progetto di digitalizzazione logistica portuale è l’interoperabilità che è necessaria per colmare un gap all’interno delle varie autorità portuali e interportuali. È proprio la presenza di questo gap che negli anni ha contribuito allo sviluppo di sistemi indipendenti.
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Verso una nuova logistica portuale
Al fine di soddisfare le esigenze di un traffico marittimo in continuo aumento, nel mondo i porti stanno diventando sempre più sostenibili, digitali e connessi.
Ma quali sono gli elementi che trasformano un semplice porto in un porto intelligente? Gli elementi imprescindibili sono:
- Connessione 5G e IoT: collegano in rete camion, container, gru e navi;
- Big Data e Intelligenza Artificiale: permettono di elaborare modelli in grado di individuare modi e tempi migliori per movimentare e stivare le merci.
Inoltre, non dobbiamo dimenticarci il ruolo che oggi ricopre la sostenibilità. Oggi i porti intelligenti sono sempre più sostenibili, grazie ad esempio all’uso di fonti di energia rinnovabile, che aiutano a ridurre l’impatto ambientale delle attività portuali.
L’avvento delle tecnologie smart sta lentamente trasformando i porti in centri di eccellenza logistica, in grado di gestire grandi volumi di merci in modo efficiente e sicuro. Tante innovazioni che stanno ridefinendo il concetto di logistica portuale.
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